Azione chimica, temperatura, azione meccanica e tempo sono i quattro fattori variabili che compongono il cerchio di Sinner.
Una formula semplice che spiega come raggiungere i migliori risultati nel minor tempo possibile e di abbattere i costi.
Il diagramma di Sinner viene generalmente utilizzato nel campo della lavanderia o della detergenza di stoviglie per mettere a punto i vari programmi o cicli di lavaggio. Il concetto schematizzato nel cerchio di Sinner è valido anche nelle operazioni di pulizia di una superficie e soprattutto nelle fasi di lavaggio iniziale poiché intervengono contemporaneamente, anche se in diversa misura, tutti e quattro gli elementi che lo compongono.

I 4 fattori variabili si combineranno in maniera differente a seconda dello sporco, della superficie da pulire e dei mezzi che si hanno a disposizione.
Se uno dei fattori diminuisce dev’essere compensato con un altro o più fattori. Per ogni tipo di superficie o macchia i fattori vengono dosati in una determinata maniera.

Devi sapere però come agiscono i fattori per ogni tipo di sporco, in questo posso aiutarti.

AZIONE CHIMICA: L’azione chimica è il cuore del ciclo di lavaggio. Utilizzando le proprietà chimiche dei prodotti detergenti si sfruttano le reazioni che portano alla dissoluzione dello sporco, per ogni tipo di sporco c’è un detergente dedicato.

FATTORE TEMPERATURA: Si intende la temperatura dell’acqua che si utilizza per le operazioni di lavaggio o della superficie da trattare. Attenzione, in alcuni casi è bene che la temperatura sia alta in altri bassa, quindi caldo o freddo dipende da quale detergente stiamo usando e per quale tipo di azione.

FATTORE TEMPO: Il fattore tempo è rappresentato dalla velocità di reazione del detergente usato, alcuni sono immediati altri no.

AZIONE MECCANICA: L’azione meccanica è rappresentata dalla forza e dall’attrito che si sviluppano utilizzando Spugne e Panni manuali o macchine pulitrici, anche qui devi saper scegliere quello che fa al caso tuo, esempio un panno non vale l’altro ricorda.

Per comprendere meglio il significato di questi termini, chiamiamo in causa il D.M. n. 274/97 che li definisce in questo modo:

– Con “pulizia” si intendono tutte quelle operazioni finalizzate a rimuovere polvere, sporcizia e corpi estranei da superfici, oggetti e ambienti (ma non i microrganismi patogeni)
– La parola “disinfezione”, invece, fa riferimento all’insieme di procedimenti utili a distruggere o inattivare proprio i microrganismi patogeni.
– La “sanificazione” include tutti quei comportamenti volti a rendere un ambiente sano mediante la pulizia e la disinfezione, ma anche attraverso procedure come la disinfestazione e il miglioramento delle condizioni del microclima (quindi temperatura, ventilazione, umidità, ecc.): si tratta del concetto più ampio, dunque, in quanto “ingloba” ogni azione necessaria a garantire la salubrità degli spazi.

Quindi praticamente la Pulizia (detersione) rimuove lo “sporco visibile” di qualsiasi natura (polvere, grasso, liquidi, materiale organico…) in maniera manuale o meccanica con l’ausilio di detergenti e acqua.
La devi considerare un’azione preliminare alle successive fasi di disinfezione e sanificazione che altrimenti non avrebbero efficacia.

Applicando successivamente degli agenti disinfettanti sulla superficie si eliminano i microrganismi patogeni che possono causare problemi alla salute e contaminazioni degli alimenti.
Puoi usare vari principi attivi per questa fase ma è utile scegliere quello più adatto in base ad alcune variabili esempio il tipo di superficie, il grado di disinfezione, il tempo di contatto e altre che ti illustrerò durante la mia consulenza.

La Sanificazione include dunque entrambe le operazioni, sono 2 passaggi distinti, ma puoi risparmiare Tempo e Denaro utilizzando un unico prodotto Sanificante, io ti darò i miei consigli in base alla mia esperienza, poi sarà tua la scelta.

Sulla “disinfestazione”, altrettanto indispensabile, ci torneremo prossimamente.

I protocolli HACCP (acronimo dall’inglese Hazard Analysis and Critical Control Points, traducibile in sistema di analisi dei pericoli e punti di controllo critico) stabiliscono le procedure da attuare per il mantenimento della sicurezza degli alimenti e dei requisiti igienico-sanitari degli ambienti di lavoro per la tutela della salute e la sicurezza del consumatore.

Protocolli che devono essere rispettati obbligatoriamente (Decreto Legislativo 193/07 attuazione della direttiva 2004/41/CE ) da tutte le Aziende che trattano alimenti, in tutte le fasi di lavorazione.
L’Azienda deve redigere un manuale di auto-controllo al fine di eseguire le varie procedure richieste dalla normativa.

Gli organi preposti al controllo dell’HACCP presso le Aziende Alimentari sono la polizia locale, NAS e le ASL, da varie statistiche le sanzioni più frequenti sono quelle legate alla pulizia dei locali e delle attrezzature, viene contestata e verbalizzata la non conformità alle normative e la negligenza nelle procedure riguardanti la pulizia elencate nel manuale di auto-controllo.

Questa condizione di scarsa igiene prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 500 ad un massimo di 3000 euro se poi aggiungiamo la mancata o non corretta applicazione del Piano di Autocontrollo si potrebbe arrivare anche a 6000 euro.

Spesso la mancata igiene è da attribuire alla insufficiente, a volte nulla, formazione del personale in materia di igiene e salute.

L’utilizzo di un metodo corretto e detergenti specifici per l’HACCP coadiuvati da un consulente professionista che faccia formazione e tenga conto di tutti gli aspetti (anche dei costi) possono portarti grandi risultati in termini di salute e sicurezza, oltre a farti evitare le procedure sanzionatorie.

Come accennato in un altro post per completare la Sanificazione di un locale bisogna attuare procedure di disinfestazione, derattizzazione (se necessari) e il monitoraggio degli infestanti.

Il monitoraggio degli infestanti è un obbligo di legge, e fa parte di quelle prescrizioni previste dal piano HACCP che tutte le Aziende del settore alimentare e Ho.Re.Ca devono avere.

Ti ricordo, che il mancato monitoraggio degli infestanti può portare ad una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 1000 euro.

Cosa significa monitoraggio degli infestanti e come svolgerlo nel modo più corretto?
Le cose da fare sono due, Il monitoraggio di blatte/scarafaggi e di topi/ratti dotandoti di appositi dispositivi ovvero le trappole con esca, te ne posso proporre vari tipi in base alle tue esigenze.
Dopo aver posizionato nei punti critici le trappole, devi controllarle periodicamente e registrare poi su un apposito modulo del piano HACCP l’esito del controllo.
Scrivi la data del controllo, il locale (es. cucina, magazzino, cantina etc), il tipo di dispositivo utilizzato, l’esito del controllo e quindi firmare.

Per quanto riguarda l’esito del monitoraggio, se trovi la trappola vuota nel modulo puoi scrivere negativo (ricordati che anche se vuote dopo un paio di mesi vanno buttate e sostituite), se invece trovi degli “ospiti indesiderati” oltre a scrivere positivo devi aprire una procedura di non conformità nel tuo manuale di autocontrollo HACCP e attrezzarti per risolvere il problema.

Hai 2 possibilità, gestire il problema in autocontrollo o rivolgerti ad una ditta specializzata in disinfestazioni esterna, dipende dalla gravità dell’infestazione.
Se è lieve posso aiutarti con un prodotto insetticida specifico con queste caratteristiche: abbattente, snidante e repellente residuale, ti spiegherò meglio cosa intendo.
Se l’infestazione e grave ti consiglio di contattare velocemente una ditta di disinfestazione.

Devo sottolineare che è obbligatorio solo il monitoraggio e non la disinfestazione che, nella maggior parte dei casi, non è necessaria, quindi gestibili in autocontrollo.
La disinfestazione solo in caso di reale necessità.

Devi comunque sapere che il primo nemico dello scarafaggio è l’igiene, quindi il pre-requisito di base per correre meno rischi possibili è la costante pulizia dei locali usando prodotti professionali.

Per quanto riguarda i topi il discorso è molto simile, ma di questi ne parleremo insieme che dici?

Se non sei una lavanderia lascia perdere la Candeggina!!!

La candeggina è una soluzione acquosa a base di Ipoclorito di Sodio. A causa della presenza al suo interno di cloro gassoso dissolto in idrossido di sodio, l’Ipoclorito di Sodio diventa un potente ossidante basico, ma molto reattivo tanto che a contatto con altre sostanze libera gas pericolosi o può esplodere. Per questo motivo è introvabile puro, ma in soluzioni acquose come la candeggina diluito al 5%. o al 10%.

Il suo impiego primario è nel settore della lavanderia, il suo potere ossidante sbianca il bucato, disinfetta e deodora, anche se il suo utilizzo non è innocuo e può comportare molti rischi per la salute, è caustica quindi brucia la pelle se non maneggiata attentamente e con le dovute precauzioni. Essendo aggressiva sui tessuti ricordati di effettuare un processo di neutralizzazione dopo il candeggio, come si fa? Te lo spiegherò alla prima occasione.

Grazie al cloro che contiene ha un potere disinfettante molto potente ed elimina gran parte degli agenti patogeni (batteri, funghi e virus) e ossida gli agenti inquinanti (urina, sudore ecc).

Fin qui tutto bene, è molto pericolosa però se usata con metodo è utile per quanto spiegato fino adesso.

Ora presta attenzione, la candeggina però NON HA nessuna azione detergente, non ha tensioattivi o altre sostanze detergenti!!!

Quindi va bene sul candeggio dei tessuti o usata come disinfettante, ma no come detergente.

Detergere e disinfettare sono 2 processi ben diversi, detergere significa rimuovere lo sporco superficiale assieme a una certa quantità di batteri, ma non l’eliminazione completa.
Al contrario disinfettare significa rimuovere la quasi totalità dei batteri, ma perché questo avvenga per prima cosa bisogna detergere.

Quindi prima devi utilizzare un detergente e poi la candeggina, ma tenendo conto che è pericolosa, caustica, corrosiva anche per i metalli e sposta solo lo sporco perché a questo punto non usare un prodotto specifico per la superficie che devi trattare che faccia le due cose in una?

Meno spreco di tempo e prodotto, meno rischi e meno superfici rovinate, credimi ne vale la pena per avere un’igiene sicura e soddisfacente.

Chiamami, ho varie soluzioni anche per te.


Fai dei piatti da Master Chef? molto bene, hai un servizio di sala super-organizzato? Ancora meglio.
Ma se il tuo bagno è puzzolente, carta igienica e fazzoletti per terra e urina dappertutto… Hai azzerato la prima valutazione positiva del tuo cliente. Eh già, il cliente associa la trascurata igiene del bagno alla (ipotetica) scarsa predisposizione del titolare nel tenere pulito in generale. e pensa subito alla cucina!!! Questo porta a recensioni negative. Non dimenticare che anche l’aspetto generale è importante, la differenza la fa il dispenser.
Posso consigliarti delle soluzioni pratiche e veloci, ovviamente economiche, perché con un metodo specificatamente studiato per il bagno avrai l’igiene adeguata, profumo di pulito e dispenser di carta igienica e asciugamani anti-spreco.
I tuoi clienti apprezzeranno il tuo impegno anche in questo settore regalandoti ripetute visite e recensioni positive.
Vuoi che seguo io quest’aspetto insieme ai tuoi collaboratori? Tu continua a fare quello che ti riesce meglio…il Ristoratore.